I disturbi del comportamento alimentare (DCA) si manifestano attraverso un comportamento patologico nell’assunzione del cibo, che può compromette la salute psico-fisica della persona e il suo funzionamento sociale e relazionale.
L’attuale sistema di classificazione diagnostica (DSM-V) annovera sei tipologie principali: pica, disturbo da ruminazione, disturbo evitante-restrittivo, anoressia nervosa, bulimia nervosa e disturbo da alimentazione incontrollata. Altre forme residue, sono la sindrome da alimentazione notturna o forme sotto-soglia di anoressia, bulimia o binge-eating.
DCA e immagine corporea
Spesso, le persone che soffrono di disturbi alimentari (DCA) hanno una percezione negativa di sè e del proprio corpo, che non corrisponde a all’immagine reale. In questi casi, la stima di sè sembra dipendere esclusivamente dalla percezione di controllo o di perdita di controllo sulla propria immagine, quindi sul proprio corpo.
Pertanto, si sviluppa una vera e propria ossessione per il corpo che contribuisce al mantenimento o alla cronicizzazione del disturbo stesso.
Il trattamento dei disturbi del comportamento alimentare
I DCA possono comportare disfunzioni organiche, quindi compromettono non solo la salute mentale ma anche la salute fisica delle persone. Inoltre, sono spesso associati ad altri quadri clinici: dall’ansia alla depressione, dai disturbi dell’umore o disturbi di personalità. Pertanto, data la complessità clinica, si rende necessario un trattamento multidisciplinare.
Per quanto riguarda le tipologie di intervento, la psicoterapia è il trattamento d’elezione; in alcuni casi, si rende necessario anche l’intervento di tipo farmacologico.
Soffrire di un DCA non è un capriccio. Il disturbo alimentare si appropria della mente e del corpo delle persone che ne soffrono sconvolgendo la qualità di vita e l’esperienza relazionale.